Osteria Marsalino

Osteria Marsalino

L’anima appassionata della Bologna che si incontra

C’era una volta una piccola tisaneria nel cuore di Bologna, in Via Marsala, gestita da due signore appassionate che amavano il tè.
Era il 1998 quando Gaetano Lanza, poco più che ventenne, ne intuì il potenziale e trasformò quella piccola bomboniera – lasciandone intatto l’aspetto esteriore – in qualcosa di molto più grande: un luogo d’incontro, di gusto, di parole e di cultura.
Nasce così l’Osteria Marsalino, un posto che nel tempo avrebbe lasciato un segno profondo nella vita e nella memoria di molti. Non era solo un locale.
Era un laboratorio urbano di idee, sapori e – soprattutto – relazioni.

Una piccola rivoluzione nel mondo dell’aperitivo

La cucina guardava alle tradizioni semplice e popolari bolognesi, con una curiosità viva verso le contaminazioni: crostoni rustici, pasta al pomodoro, tagliatelle al ragù, carpacci leggeri, insalatone fantasiose, cous cous speziati… un menù sincero, creativo, accogliente.
Fu l’aperitivo il primo gesto capace di rompere gli schemi: in un’epoca in cui a Bologna bastavano olive e patatine per “fare aperitivo”, il Marsalino fu tra i primi a proporre un vero buffet della casa, poi anche servito al tavolo, con frittatine, crostoni e finger food preparati ogni giorno. Un’idea semplice, ma potente, che trasformò quel momento in un rito quotidiano. Oggi è una formula diffusa, ma allora fu una piccola rivoluzione.

Un punto d’incontro per artisti e creativi

Il Marsalino, però, non viveva solo di cibo. Si nutriva di voci, incontri e spettacolo.
Tra quei tavoli si incrociavano scrittori, musicisti, attori e comici, intenti a scrivere, chiacchierare o semplicemente cercare ispirazione.
Era facile imbattersi in artisti che sarebbero poi diventati protagonisti della scena nazionale: Manuel Agnelli, Samuele Bersani, Cesare Cremonini, Ficarra e Picone, Oscar De Summa, Alessandro Gaber, Gino e Michele…e tanti altri.
Un luogo trasversale, vivo, aperto. Pieno di teatro, musica, pensiero.
Un precursore dei social, quando i social ancora non c’erano: il Marsalino era il feed, la bacheca, e la notifica di una Bologna viva, libera e appassionata.

I Giovedì del Marsalino e l’eredità del locale

E poi c’erano i Giovedì del Marsalino: una rassegna di cabaret durata dieci anni, durante i quali si sono esibiti oltre 100 comici, tra emergenti e nomi noti. Tutti volevano passare di lì per assaporare quell’atmosfera divertita e autentica, e per salire su quel minuscolo palco di tre metri quadri, con un faro, una tenda mobile, e tanta – tantissima – passione.

Il locale divenne un punto di riferimento per la comicità italiana, collegato persino alla trasmissione Zelig, che proprio lì scoprì alcuni dei suoi nuovi talenti. Il TG1, in uno speciale firmato dal giornalista Stefano Curone, lo inserì tra i sette locali italiani più importanti per il cabaret.

Il Marsalino era tutto questo: un posto piccolo, con un cuore larghissimo.
Un luogo dove le serate finivano tardi, e le idee circolavano prima ancora dei calici.
Un angolo di Bologna che sapeva anticipare i tempi, mescolare le persone, farle restare.

Gaetano Lanza passò il testimone a una nuova generazione di giovani operatori nel 2010.

Oggi il Marsalino è ancora lì, in Via Marsala.
Ma chi lo ha vissuto sa bene che quel senso di appartenenza, quella sorpresa e quella umanità autentica non possono svanire.
Perché certi posti non si dimenticano.
Si tramandano, si raccontano… e fanno battere il cuore ogni volta che ci si passa davanti.

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